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Cosa cambierà nel 2014 per imprese e famiglie

Posted on Ottobre 11, 2022

C A B I N E T B R A H I N

DANSK-FRANSK ADVOKATFIRMA I FRANKRIG / STUDIO LEGALE DANESE-FRANCESE IN FRANCIA


Cosa cambierà…

per le aziende

Se le aziende beneficeranno di uno sgravio di circa 11 miliardi nel 2014 grazie al CICE, la loro imposta sulle società raggiungerà nuove vette.

  • Il contributo aggiuntivo sull’imposta sulle società è più che raddoppiato

Questo è stato uno dei principali dietrofront dell’esecutivo. Dopo aver annunciato la creazione di un “contributo sull’avanzo operativo lordo (EBE)”, e di fronte alla fondazione di dirigenti d’azienda, l’esecutivo è ripiegato su un aumento dal 5 al 10,7% dell’aliquota del contributo aggiuntivo sull’imposta sulle società. Questo supplemento si applicherà solo alle aziende con un fatturato superiore a 250 milioni. Questa misura dovrebbe portare a circa 2,5 miliardi di euro di ricavi attesi dalla tassa sull’EBITDA. «Senza tener conto dell’imposta sugli stipendi molto alti, detta ‘tassa del 75%’, con il contributo aggiuntivo sull’imposta sulle società al 10,7%, che si aggiunge al contributo sociale sugli utili del 3,3%, e tenuto conto della Contributo del 3% sui dividendi distribuiti, il nostro tasso CIT, già il più alto in Europa finora con il 36,1% degli utili, sarà vicino al 40% per alcune società per due anni”, osserva Patrick Fumenier, partner dello studio Taj. Paradosso: l’esecutivo inizialmente intendeva abbassarlo di un punto parallelamente alla creazione dell’EBITDA tax.

  • L’imposta del 75% pagata dalle aziende

Dopo una prima versione censurata dal Consiglio Costituzionale nel 2012, si tratta della restituzione della famosa “tassa al 75%” sui redditi oltre il milione di euro. Non sono le famiglie interessate a pagarlo, ma i datori di lavoro per due anni (sul reddito 2013 e 2014). Il “contributo eccezionale di solidarietà sugli alti redditi” del 50%, a cui vanno aggiunti i contributi previdenziali in essere per arrivare al simbolico 75%, sarà basato su tutta la retribuzione lorda percepita da dipendenti e dirigenti sulla quota maggiore di uno milioni. Sarà limitato al 5% del fatturato e riguarderà 470 aziende e 1.000 manager, calcola Bercy. Porterà allo Stato 260 milioni il primo anno e 160 milioni il secondo.

Cosa cambierà…

per le famiglie

Nessuna agevolazione fiscale per i contribuenti. Revisione delle principali misure che li colpiranno il prossimo anno.

  • Aumento IVA

Approvata a fine 2012 ma contestata da tutte le parti, l’aumento dell’IVA si applicherà dal 1° gennaio 2014. L’aliquota normale scenderà dal 19,6% al 20%, l’aliquota intermedia (ristorazione, alloggio, trasporti, ecc. dal 7 al L’aliquota ridotta del 10% (cibo) sarà mantenuta al 5,5%, invece di scendere al 5%.Totale: circa 6 miliardi di entrate in più per lo Stato.

  • Indurimento del cap ISF

I deputati socialisti hanno aggiunto i contratti di assicurazione sulla vita (interessi, dividendi, plusvalenze) alla base imponibile sul patrimonio. Il tetto fiscale al 75% del reddito rimanendo invariato, ciò comporta il pagamento di un’imposta sul patrimonio aggiuntiva sul reddito da assicurazione sulla vita.

  • Indicizzazione della scala delle imposte sul reddito

Dopo due anni di congelamento della scala delle imposte sul reddito, nel 2013 il governo Ayrault ha deciso nuovamente di aumentare il valore dei limiti di scaglione in funzione dell’inflazione. A ciò si accompagna un’eccezionale rivalutazione dello sconto del 5%, che lo porta da 480 euro a 508 euro. Costo di queste due misure: 900 milioni “per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie”.

  • Il tetto del quoziente familiare si è abbassato

Per colmare il vuoto nel ramo familiare della Previdenza sociale, il governo ha abbassato per il secondo anno consecutivo il tetto del quoziente familiare, da 2.000 a 1.500 euro. Ciò riguarderà il 13% delle famiglie. Entrate aggiuntive: poco più di un miliardo di euro.

  • Fine dell’esenzione fiscale sui complementari

La parte della sanità collettiva complementare pagata dal datore di lavoro era fino ad oggi esente da tasse. Non sarà più così dalle entrate percepite nel 2013. Questa misura tecnica porterà allo Stato quasi un miliardo di euro.

  • Plusvalenza da alienazioni di titoli

Si tratta di incoraggiare “gli investimenti a lungo termine e l’assunzione di rischi generalizzando la tassazione su scala progressiva” delle plusvalenze dei privati. Viene quindi introdotta una riduzione del 50% dopo due anni di possesso di un titolo, che potrebbe raggiungere il 65% dopo otto anni. Un secondo dispositivo rinforzato, risposta al movimento dei “piccioni”, ha introdotto una riduzione del 50% dopo un solo anno di detenzione di titoli di nuove PMI, che sale al 65% dopo quattro anni e all’85% dopo otto anni.

  • IVA al 5,5% per opere di miglioramento energetico

I deputati hanno deciso di applicare l’aliquota IVA ridotta del 5,5% ai lavori di ristrutturazione energetica delle case di età superiore ai due anni. Tale tariffa si applicherà anche al lavoro indotto (reso necessario da tali ristrutturazioni, come lo spostamento dei termosifoni o la rimozione del vecchio parquet). Inoltre, gli altri lavori di ristrutturazione non vedranno l’aliquota IVA aumentata al 10% se oggetto di preventivo firmato e rateizzazione minima del 30% entro il 31 dicembre e se completati entro il 1 marzo 2014.

  • Credito d’imposta sulle tasse scolastiche risparmiato

I deputati socialisti sono riusciti a far saltare in aria l’abolizione della riduzione delle tasse sulle tasse universitarie nell’istruzione secondaria e superiore. Le famiglie potranno quindi continuare a detrarre dalla tassa 61 euro per uno studente universitario, 153 euro per uno studente delle superiori e 183 euro per uno studente. Questa misura doveva finanziare la riforma della famiglia per un importo di 440 milioni.

Sig. Nicolas BRAHIN

Avvocato presso l’Ordine degli Avvocati NICE

Nicolas.brahin@brahin-avocats.com

Diploma di Perfezionamento in Diritto Bancario e Finanziario

Università Panthéon-Sorbonne (DESS 1997)

Fatto il 23 gennaio 2014

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