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Actualités juridiques

Aggiornamento della tabella delle imposte sul reddito per il 2019 e riduzione annunciata per il 2020

Posted on : Ottobre 11, 2022

Verrebbero rivalutati i limiti delle parentesi della scala

La scala d’imposta, così come definita dall’articolo 197.1-1 del CGI (Codice Fiscale Generale), non sarebbe soggetta a modifiche per il reddito 2019. Comprenderebbe comunque cinque scaglioni con aliquote fiscali rispettivamente 0%, 14%, 30 %, 41% e 45%. Solo i limiti di ciascuna di queste fasce sarebbero aumentati nella stessa proporzione del prevedibile aumento dei prezzi escluso il tabacco per l’anno in questione, ovvero dell’1%.

Tale scala sarebbe quindi la seguente per un quoziente familiare da un lato, prima dell’applicazione del tetto massimo sugli effetti del quoziente familiare.

Frazione del reddito imponibile (una quota) Valutare
Non superiore a 10.064 euro 0 %
Da 10.064 EUR a 27.794 EUR 14 %
Da 27.794 EUR a 74.517 EUR 30 %
Da 74.517 EUR a 157.806 EUR 41 %
Superiore a EUR 157.806 45 %
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LE CONDIZIONI DI ACCESSO E DI PRATICA DELL’ATTIVITA’ DI CONSULENTE PER GLI INVESTIMENTI FINANZIARI

Posted on : Ottobre 11, 2022

Istituito dalla legge del 1 agosto 2003, lo status di consulente per gli investimenti finanziari (CIF) mira a rafforzare la protezione degli investitori attraverso una migliore supervisione di questo attore nella commercializzazione di prodotti finanziari. Tutti i CIF sono quindi soggetti a un certo numero di obblighi e divieti, controllati dall’AMF.

Le condizioni di accesso e di esercizio del CIF

Schematicamente, oltre all’obbligo di aderire ad un’associazione di FIA approvata dall’AMF, tutti gli intermediari devono soddisfare le seguenti condizioni:

  • La condizione di residenza abituale in Francia;
  • Condizione di età e buona reputazione;
  • Condizione di capacità professionale;
  • Condizione dell’assicurazione della responsabilità civile professionale.

La condizione di residenza abituale in Francia:

Lo status di CIF impone alle persone fisiche e giuridiche l’obbligo di residenza abituale in Francia, in applicazione dell’ultimo comma dell’articolo L. 541-2 del Codice monetario e finanziario.

Condizione di età e rispettabilità:

Per esercitare il CIF, sia esso persona fisica o persona che ha il potere di dirigere o amministrare una persona giuridica autorizzata, deve soddisfare le seguenti condizioni (articolo L. 541-2 e D.541-8 CMF):

  • una condizione di età: essere maggiorenne;
  • le condizioni di onorabilità ai sensi dell’articolo L. 541-7: non essere soggetto alle incapacità dell’articolo L.500-1 CMF (come le IOBSP) e/o non avere è il soggetto di una sanzione pronunciata dall’AMF di interdizione dall’esercizio, in via temporanea o permanente.

Condizione di capacità professionale:

Le condizioni di idoneità professionale richieste per beneficiare di tale status sono stabilite dal Regolamento Generale AMF nell’articolo 325-1 nella sua nuova versione. Pertanto, per esercitare, il CIF deve giustificare:

  • o un diploma nazionale che attesti il ​​triennio di studi superiori giuridici, economici o gestionali, oppure un titolo o diploma di pari livello, idoneo a compiere le operazioni di cui all’articolo I dell’articolo L. 541-1 della Monetaria e Codice Finanziario;
  • o formazione professionale della durata minima di 150 ore, acquisita da un fornitore di servizi di investimento, un’associazione di consulenti finanziari per gli investimenti o un’organizzazione di formazione, adattata:< /li>

– compiere operazioni su strumenti finanziari (art, L. 211-1 del cmf);
– la prestazione di servizi di investimento (articolo L. 321-1 del cmf);
– compiere operazioni su beni vari (articolo L. 550-1 del cmf).

  • o esperienza professionale di durata biennale, tale esperienza essendo stata acquisita nel corso dei cinque anni precedenti la sua entrata in carica, in funzioni connesse allo svolgimento delle operazioni sopra descritte. L’esperienza professionale deve essere stata acquisita presso un fornitore di servizi di investimento, un consulente per gli investimenti finanziari, un agente collegato di un fornitore di servizi di investimento o un intermediario assicurativo.
    Relativamente al suddetto diploma, si prevede, con istruzione AMF n°2013-07 pubblicata il 24 aprile 2013, che lo stesso sia iscritto nell’elenco nazionale delle certificazioni professionali, in una delle seguenti nomenclature di formazione specialistica:

– 122 (Economia),
– 128 (Diritto e scienze politiche),
– 313 (Finanze, banche, assicurazioni e immobili),
– 314 (Contabilità, gestione).

I diplomi o titoli di pari livello comprendono i diplomi esteri riconosciuti dal Centro ENIC-NARIC8 sulla base di un certificato di comparabilità.

Nell’ambito delle disposizioni relative all’obbligo di aggiornamento delle conoscenze degli iscritti a spese degli ordini professionali, la formazione ammissibile alla capacità professionale del CIF riprende i temi fissati dall’insegnamento quali:

– conoscenza generale della consulenza in materia di investimenti finanziari;
– conoscenza generale delle modalità di commercializzazione degli strumenti finanziari;
– regole di buona condotta CIF;
– le regole organizzative del CIF.

Rientrano nelle condizioni di capacità professionale e onorabilità, ai sensi dell’articolo L.541-2 CMF, “CIF le persone fisiche, nonché le persone fisiche munite del potere di dirigere o amministrare una società che eserciti l’attività di consulente per gli investimenti finanziari.

D) Condizione dell’assicurazione della responsabilità civile professionale:

I consulenti finanziari per gli investimenti devono, per esercitare la professione, stipulare un’assicurazione di responsabilità civile professionale che copra le conseguenze finanziarie della loro attività, in conformità con l’articolo L. 541-3. La soglia di tale garanzia differisce a seconda che si tratti di una persona fisica o di una persona giuridica che impiega almeno due dipendenti:

  • Per le persone fisiche e giuridiche con meno di due dipendenti: 150.000 euro per sinistro e 150.000 euro per anno di assicurazione;
  • Per le persone giuridiche con almeno due dipendenti: 300.000 euro per sinistro e 600.000 euro per anno di assicurazione.

Tali garanzie decorrono dal 1° marzo per un periodo di dodici mesi, il contratto si rinnova automaticamente il 1° gennaio di ogni anno.

Ai sensi dell’articolo D.541-9 (comma 2), le FIA ​​che svolgono un’attività di consulenza, relativa esclusivamente ai servizi relativi ai servizi di investimento di cui all’articolo L.321-2 CMF, non sono soggette agli importi sopra menzionati.

L’ORIAS non ha facoltà di verificare il numero dei dipendenti all’interno delle persone giuridiche, nell’ambito delle differenze delle soglie minime di copertura, e non è, allo stato delle sue riflessioni, in grado di esprimere un parere sull’applicazione della l’ultimo comma del D. 541-9.

Per questo le soglie minime per il controllo della copertura della responsabilità civile professionale dei CIF saranno 150.000 euro per sinistro e 150.000 euro per anno di assicurazione.

Disposizioni speciali

In deroga alla Direttiva sui Mercati degli Strumenti Finanziari (MIF), questi ultimi non possono essere esportati grazie al passaporto europeo, applicabile agli intermediari assicurativi della DIA, né all’interno dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo, ai sensi dell’articolo L 541-8 del Codice monetario e finanziario.

L’Autorité des Marchés Financiers, nella sua raccomandazione di posizione n.2006-23 e successive modifiche, risponde al paragrafo 3.2 alla domanda relativa alla persona giuridica CIF gestita o amministrata da una persona giuridica.

“Il primo comma dell’articolo L. 541-2 del Codice monetario e finanziario, relativo alle condizioni per l’accesso allo status CIF in termini di età, onorabilità e competenza professionale, si rivolge esclusivamente ai “consiglieri per gli investimenti persone fisiche” e alle “persone fisiche con il potere di dirigere o amministrare le persone giuridiche abilitate in qualità di consulenti in investimenti finanziari”.

Da tale disposizione emerge che solo le persone fisiche possono dirigere o amministrare una persona giuridica CIF e figurare come tali nel registro degli intermediari tenuto dall’ORIAS, ai sensi dell’articolo 1 del decreto 1 marzo 2012 relativo al registro unico.”.

Pertanto, a titolo esemplificativo, non sono ammesse le persone giuridiche CIF la cui forma giuridica è una società per azioni semplificata (SAS) aventi una distinta persona giuridica come Presidente.

La raccomandazione di posizione AMF modificata n. 2006-23 introduce una nuova regola di non cumulo di categoria per CIF e ALPSI, al paragrafo 2.1 b).

“Date le differenze di regime, il distinto ambito di attività che ciascuno di questi due status consente e l’obbligo per il CIF di comportarsi lealmente e di agire in modo leale nel migliore interesse dei suoi clienti (articolo L. 541-8-1 del il Codice Monetario e Finanziario), un CIF non deve combinare la sua qualità con la qualità di agente collegato”.

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CONDIZIONI DI VALIDITA’ DELLE OFFERTE DI PRESTITO IMMOBILIARE

Posted on : Ottobre 11, 2022

Il contratto di mutuo ipotecario è soprattutto un contratto di prestito di denaro; in quanto tali, i contraenti sono tenuti al rispetto delle obbligazioni nascenti dal presente contratto secondo le disposizioni del diritto comune dei contratti (C. civ., art. 1134)1 e del prestito monetario (C. civ., art. 1905) 2. Nel contratto di mutuo ipotecario, come in altri contratti, è l’incontro delle volontà che dà origine alle obbligazioni di entrambe le parti.

Questa riunione di volontà presuppone:

  • un’offerta e
  • un’accettazione

Che gli articoli da L. 312-7 a L. 312-14 del Codice del Consumo siano soggetti a condizioni di validità, in modo che il contratto possa essere validamente formato. Il contratto di mutuo ipotecario non avente natura di contratto reale (Cass. 1° civ., 27 maggio 1998: Boll. civ. 1998, I, n. 186; D. 1999, jurispr. p. 194, nota Bruschi; D. . affaires 1998, jurispr. p. 1121, obs. S. P.; LPA 16 luglio 1999, p. 23, nota Depadt-Sebag), ne consegue che il contratto sarà formato dall’accettazione che sarà data dal destinatario dell’offerta II – L’offerta di credito: Il principio è sancito dall’articolo L. 312-7 del Codice del Consumo che prevede: “Per i prestiti di cui all’articolo L. 312-2 3, il finanziatore è tenuto a formulare per iscritto un’offerta inviata gratuito per posta al potenziale mutuatario nonché alle fideiussioni dichiarate dal mutuatario nel caso di persone fisiche”.

Riepilogo :

I-PRINCIPIO :

II – L’OFFERTA DI CREDITO :

III – ACCETTAZIONE :

file da scaricare:
120113 – Condizioni di validità delle offerte di mutuo ipotecario

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CONTROLLO DELLA DETERMINAZIONE DELL’ESECUZIONE DI UNA DECISIONE ESTERA

Posted on : Ottobre 11, 2022

Revisione dell’accertamento dell’esecutività di una decisione straniera

Il Regolamento determina la competenza, il riconoscimento e l’esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale all’interno degli Stati membri dell’Unione Europea (UE).
Il regolamento determina la competenza dei tribunali in materia civile e commerciale. Prevede che le decisioni emesse in uno Stato membro dell’Unione Europea (UE) siano riconosciute negli altri Stati membri, senza necessità di ricorrere ad alcun procedimento se non in caso di controversia. La dichiarazione relativa all’esecutività di una decisione deve essere rilasciata dopo un semplice controllo formale degli atti forniti, senza che il giudice possa sollevare d’ufficio uno dei motivi di non esecuzione previsti dal regolamento.

La normativa non copre le questioni fiscali, doganali o amministrative o le seguenti materie:

  • lo status e la capacità delle persone fisiche, i regimi matrimoniali, i testamenti, le successioni;
  • fallimenti;
  • previdenza sociale;
  • arbitrato.

Riepilogo :

I – REGOLAMENTO (CE) N°44/2001 DEL CONSIGLIO 22 DICEMBRE 2000 RELATIVO ALLA COMPETENZA, RICONOSCIMENTO ED ESECUZIONE DELLE SENTENZE IN MATERIA CIVILE E COMMERCIALE

II – LA SENTENZA 12 APRILE 2012 DELLA PRIMA CAMERA CIVILE DELLA CORTE DI CASSAZIONE

III – DIFFICOLTÀ NELL’APPLICAZIONE DI DECISIONI ESTERE RELATIVE AI PROCEDIMENTI COLLETTIVI

file da scaricare:

120703 – Controllo dell’accertamento dell’esecutività di una decisione straniera

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Imposta sul reddito: cosa cambia nel 2022

Posted on : Ottobre 11, 2022

Tassazione

Non si tratta di fare scalpore, anzi.

A pochi giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali, Bercy ha lanciato giovedì l’ultima campagna quinquennale di dichiarazione dei redditi – che resta un obbligo per tutti nonostante la ritenuta d’acconto – e non ha esitato a sottolineare le nuove disposizioni che possono renderlo possibile per alleggerire un po’ la bolletta dei contribuenti.

Quest’anno, è più precisamente l’applicazione dell’eccezionale aumento del 10% della scala chilometrica che dovrebbe essere seguita da vicino da un certo numero di famiglie. Coloro che sopportano il peso maggiore dell’esplosione dei prezzi del carburante.

Annunciato lo scorso gennaio dal governo proprio per ridurre il costo dei prezzi alla pompa, questo provvedimento prevede più specificamente una rivalutazione “eccezionale” – del 10%, quindi – della scala chilometrica.

Ciò consente alle famiglie di detrarre dal reddito imponibile, ogni anno, le spese relative all’utilizzo del proprio veicolo per trasferte di lavoro.

Viene determinato in base al tipo di veicolo e ai chilometri percorsi.

Solo qui, per beneficiare di questo forte impulso dovuto alla rivalutazione, le famiglie devono optare per la detrazione dei costi effettivi e quindi rinunciare all’abbattimento forfettario del 10% che si applica in automatico.

Questa non è una conclusione scontata in quanto questa opzione “costi effettivi” può essere considerata più complessa.

Molte persone hanno interesse a passare ai costi reali, devono utilizzare questo strumento.

È il caso, ad esempio, di un single di 30 anni il cui reddito netto imponibile per il 2021 è di 28.000 euro, che ogni giorno percorre 50 km per recarsi al lavoro.

Secondo i calcoli del DGFiP, se questa persona opta per l’indennità forfettaria del 10%, otterrà una detrazione di 2.800 euro dal suo reddito imponibile.

Se sceglie la detrazione dei “costi effettivi”, e quindi beneficia della rivalutazione del 10% della scala chilometrica, avrà una riduzione di 4.880 euro.

Per garantire che i contribuenti optino per l’opzione migliore, il DGFiP ha messo un simulatore online dedicato al calcolo dei costi chilometrici e delle altre spese professionali.

Più sorprendentemente, il fisco si impegna addirittura ad applicare automaticamente l’opzione più vantaggiosa per le famiglie che sbagliano…

Costi del telelavoro

Altra misura proposta: il credito d’imposta per le famiglie che hanno installato nella propria abitazione una colonnina di ricarica per veicoli elettrici.

In particolare, tale beneficio fiscale corrisponde al 75% dell’importo delle spese sostenute lo scorso anno nel limite di 300 euro per sistema di tariffazione, precisa l’amministrazione fiscale.

L’esecutivo ha inoltre deciso di rinnovare nel 2021 l’esenzione delle spese professionali legate al telelavoro.

Questa misura era stata messa in atto per l’anno 2020 durante il quale molti dipendenti hanno lavorato da casa a causa di confinamenti e restrizioni per combattere il coronavirus.

Nel dettaglio, questa esenzione è limitata a 2,50 euro al giorno di telelavoro, 55 euro al mese e 580 euro all’anno, poco più dei 550 euro previsti nel 2020.

Infine, l’Agenzia delle Entrate si sta mobilitando con il Ministero dell’Istruzione Nazionale per migliorare il tasso di utilizzo delle borse di studio, ritenuto “insufficiente”.

Le famiglie con figli all’università o al liceo potranno verificare i propri diritti in questo ambito al termine della dichiarazione dei redditi online, tramite un simulatore.

Quest’anno i termini per la compilazione delle dichiarazioni online vanno dal 24 maggio all’8 giugno, a seconda del dipartimento.

Nicolas Brahin esperto di ottimizzazione fiscale a Nizza
Avvocato presso il Nice Bar per molti anni, Nicolas Brahin ha accompagnato centinaia di persone nel loro processo di ottimizzazione fiscale. Fiducia, in particolare per i risultati concreti ottenuti e per i risparmi realizzati. Ugualmente a suo agio con i clienti esteri, lo studio Brahin collabora regolarmente con cittadini di nazionalità scandinava o dell’est europeo.

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Valore aggiunto immobiliare

Posted on : Ottobre 11, 2022

C A B I N E T     B R A H I N

DANSK-FRANSK ADVOKATFIRMA I FRANKRIG / STUDIO LEGALE DANESE-FRANCESE IN FRANCIA


Valore aggiunto immobiliare

I. Panoramica del calcolo della plusvalenza immobiliare

Con il boom immobiliare, qualsiasi proprietà venduta ha buone possibilità di generare un profitto sul prezzo di acquisto.

La plusvalenza realizzata è data dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di rivendita, al netto di un’indennità forfettaria di € 1.000 applicata.

1) Prezzo d’acquisto
2) Prezzo di vendita
3) Il calcolo
3-1) Durante i primi 5 anni
3-2) Oltre i 5 anni
3-3) Dopo 12 anni.

1) Prezzo di acquisto: il prezzo di acquisto è il prezzo effettivo più le spese notarili e di agenzia a carico dell’acquirente. Si terrà conto in fattura dei grandi lavori, purché abbiano migliorato il comfort dell’immobile acquisito: impianti vari, ampliamento, ascensore, realizzazione bagni, allestimenti vari. I lavori che hanno già generato una riduzione dell’imposta sul reddito (lavori di isolamento) non possono essere presi in considerazione una seconda volta. Per le stesse ragioni, se il costo dei lavori di ristrutturazione è stato dedotto dal reddito dell’immobile, non è possibile detrarre l’imposta sulle plusvalenze.

2)   Il prezzo di vendita è da intendersi per le spese di vendita detratte. Queste sono le spese di agenzia a carico del venditore, il ? diagnosi rese obbligatorie dalla legge SRU (amianto, termiti, piombo legge Carrez) o le spese di svincolo del mutuo annesso all’immobile.

3)  Il calcolo :

La plusvalenza generata consente di calcolare facilmente l’importo dell’imposta che sarà dovuta:

Prendiamo ad esempio un immobile acquistato per 100.000 euro e rivenduto per 150.000 euro, ovvero una differenza di 50.000 euro che rappresenta la plusvalenza.

3-1) Durante i primi 5 anni
3-2) Oltre i 5 anni
3-3) Dopo 12 anni
3-1) Durante i primi 5 anni:
Per calcolare l’imposta è sufficiente applicare a tale differenza un moltiplicatore del 27%, ovvero 55.000€ – 1.000€ (detrazione forfettaria) x 27% = 13.230€.

3-2) Oltre i 5 anni: un’indennità annuale del 10% ridurrà l’imposta in proporzione al numero di anni trascorsi. Quindi 8 anni di proprietà genereranno nel nostro esempio una plusvalenza di € 50.000 tassata di conseguenza. 50.000€ – 30% equivale ad una detrazione di 15.000€ per un risultato lordo di 35.000€ – 1.000€ (detrazione forfettaria) ovvero 34.000€ netti imponibili al 27%, quindi una tassa finale di 9.180€ (CSG e CRDS e previdenza sociale) contributi inclusi).

3-3) Dopo 12 anni :

La stessa plusvalenza realizzata dopo 12 anni anziché 8 darebbe: 50.000 € x 7 equivale a 35.000 € (detrazione) meno 1.000 € (importo forfettario) ovvero 14.000 € x 27% equivale a 3.780 €. Vediamo che nel tempo la degressività dell’imposta è evidente.

Tuttavia, la plusvalenza è esente da tasse in alcuni casi:

Non pregiudica l’eventuale rivendita oltre i 15 anni di proprietà o le abitazioni principali, indipendentemente dal tempo di proprietà. Né interessa le rivendite inferiori a € 15.000 con? Su ? valutazione dei servizi fiscali? estensione di tale disposizione alla quota dei vari proprietari di comproprietà.

Lo stesso vale per le proprietà smembrate (usufrutto di nuda proprietà).

Le plusvalenze realizzate dopo il consolidamento non sono in linea di principio interessate, né lo sono gli espropri se i fondi stanziati vengono reinvestiti nei 12 mesi successivi. Infine, i titolari di pensione di vecchiaia o di tessera di invalidità sono esenti a condizione di risorse e se non sono coperti dall’ISF.

Si segnala, infine, che il notaio trattiene l’importo dell’imposta sul prezzo di vendita e lo versa direttamente all’erario al momento della trascrizione dell’atto.

II. Il livello dei prezzi in Costa Azzurra

Il mercato immobiliare in Francia, e soprattutto nel sud, è in costante aumento. L’ultimo comunicato della Camera dei notai del dipartimento Alpes-Maritimes (che si estende lungo la costa da Mentone a Cannes – La Costa Azzurra) e pubblicato a metà ottobre 2006, fa riferimento a una media di aumento basata su tutte le transazioni registrato dal 1 giugno 2005 al 30 maggio 2006 dell’11% per appartamenti e del 16% per case e ville. Il 17% degli acquirenti sono stranieri; Gli italiani sono l’8% e il 4% sono britannici. (I danesi non sono menzionati separatamente).

Il prezzo della M2 di un appartamento in Costa Azzurra è ora del 42% superiore rispetto alle altre province francesi.

Dal 2001, il prezzo degli appartamenti in Costa Azzurra è aumentato complessivamente del 103%, mentre il prezzo di case e ville è aumentato del 67%. Per quanto riguarda le operazioni immobiliari di prezzo superiore a 700.000,00 euro, un acquirente su due era estero.

Il rapporto indica che la Costa Azzurra continua ad avere un prezzo M2 inferiore rispetto ad altri paesi europei.

L’aumento è dovuto all’esiguo numero di terreni disponibili in questo dipartimento.

In generale, per il periodo dal 2005 al 2006, i notai della Costa Azzurra hanno registrato un numero leggermente inferiore di transazioni, ma a prezzi più elevati.

III. Vendita della residenza secondaria durante i primi 5 anni – domiciliato in Danimarca

Per i venditori domiciliati in Danimarca esiste attualmente un’eccezione favorevole: l’interpretazione in vigore della convenzione franco-danese sulla doppia imposizione del 1957 prevede che i venditori di una residenza secondaria in Francia e che sono domiciliati in Danimarca, sono invitati a pagare in via definitiva la imposta sulla loro plusvalenza in Danimarca. Tuttavia, come forse già saprai, in Danimarca esiste una norma di non tassazione della vendita di seconde case. In questo modo un po’ tortuoso, si può evitare di pagare le tasse sulle plusvalenze. Ma sia chiaro: questa è la situazione in questo momento! Ciò emerge da una recente sentenza che riguardava una causa tra Francia e Lussemburgo.

Prima di procedere con una vendita, tuttavia, è consigliabile chiedere assistenza, perché consigli e notai, che non conoscono le condizioni particolari danesi, sono perfettamente in grado di mettere insieme un venditore domiciliato in Danimarca e qualsiasi altro venditore europeo. Allo stesso modo, non ci si dovrebbe aspettare che questo stato di diritto venga mantenuto in modo permanente.

Sig. Nicolas BRAHIN
Avvocato presso l’Ordine degli Avvocati NICE
Nicolas.brahin@brahin-avocats.com
Diploma di Perfezionamento in Diritto Bancario e Finanziario
Università Panthéon-Sorbonne (DESS 1997

file da scaricare:
061024 Livello dei prezzi e valore aggiunto immobiliare 09.06.06.MIS

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Museo Nazionale Eugenio Delacroix
Associazione Yellowstone
Conservazione delle tartarughe
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